25 marzo 2013

Il consumo dell'acqua secondo l'Ayurveda


Sembrerà strano ma fra le tante prescrizioni dell’Ayurveda c’è anche una lista di regole da seguire per il consumo dell’acqua, anzitutto, l’Ayurveda distingue le proprietà dell’acqua calda e fredda e ne sottolinea i benefici in maniera separata, come potrete leggere nel quinto capitolo dell’Ashtanga Hridayam che tratta specificatamente del cibo liquido
Partiamo dall’origine dell’acqua che utilizziamo, sicuramente nell’antichità non avevano problemi di inquinamento, si raccomandava quindi di raccogliere l’acqua fresca direttamente dalla pioggia, che un tempo era appunto pura, non inquinata, incontaminata ed usata per il consumo umano. Tale acqua fresca e pulita è - vivificante, migliora la qualità della vita, saziare, buono per il cuore, calmante e lenitiva per la mente e lo stomaco, stimola l'intelletto, sottile, impercettibile sapore, freddo, leggero da digerire e simile al nettare.
Si consigliava però di utilizzare solo pioggia stagionale che, una volta raccolta doveva essere consumata nel giro di uno o due giorni. Nelle stagioni secche, in assenza di pioggia si poteva far ricorso all’acqua di fiume.
Secondo i testi antichi dunque si dovrebbe sempre bere acqua piovana, raccolta in recipienti puliti purchè non sia di colore od odore alterato. In assenza d’acqua piovana l’acqua raccolta dal terreno, esposto al sole ed alla brezza (ricordatevi parliamo sempre di antichità) ne ha le stesse qualità.

Restrizioni sul consumo d’acqua: L’acqua non dovrebbe essere consumata o consumata in piccolo quantità da chi soffre di funzioni digestive scarse, tumori nella parte addominale, anemia, diarrea, emorroidi e disturbi al duodeno. In questi persone è già presente una problematica di mancanza di forza digestive, bere acqua in eccesso non farà altro che peggiorare la loro condizione.
In generale, comunque, eccezion fatta per la stagione estiva ed autunnale, le persone sane dovrebbero bere una quantità minore di acqua

Il momento ideale per bere in relazione ai pasti 
Bere acqua durante i pasti è un’abitudine salutare. Aiuta a lavorare il cibo ed a digerirlo.
Bere acqua dopo i pasti: provoca obesità. Subito dopo i pasti, nella fase iniziale della digestione, Kapha è dominante, bere dopo i pasti aumenterebbe ulteriormente questo dosha, influendo così sull’assimilazione errata delle sostanze nutriente e conseguenti problemi di obesità.
Bere acqua prima dei pasti: provoca dimagramento, debolezza. Se si beve prima di mangiare, il fuoco digestivo, l'appetito e la forza verranno impoveriti. Quindi è sconsigliato.

Acqua Fredda: allevia dall'intossicazione alcolica, dalla stanchezza, svenimenti, vomito, debolezza (affaticamento), capogiri, vertigini, sete, calori (da insolazione), sensazione di bruciore e Pitta in squilibrio.

Acqua Calda: stimola l’appetito, aiuta la digestione, è utile per la gola, è facilmente digeribile, pulisce la vescica, allevia il singhiozzo, si usa negli squilibri di Vata e Kapha, è l’ideale durante il trattamento di Panchakarma, utile contro la febbre, il raffreddore e la tosse. Elimina Ama, le riniti,  le malattie respiratorie e, si dice, anche il dolore ai fianchi.
L’acqua bollita e raffreddata è utile nei casi di disturbi di Pitta dosha, ma in questo caso l’acqua va utilizzata appena preparata e non conservata per più di un giorno.

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